Chiesa di S. Biagio:
Fu costruita verso il 1500 sulle rovine di una chiesa del IV secolo, che era di S. Biagio il Vecchio. La chiesa è circondata da casupole addossate alla struttura muraria formando un quadrilatero. Dopo il terremoto del 1700, la facciata fu arricchita nella realizzazione di una scalinata.
Info: Piazza San Biagio
La Chiesa Dell'Annunziata: Ricostruita dopo il terremoto del 1693 sulle rovine della chiesa di S. Nicola, su progetto dell'arch. G.B. Cascione Vaccarini, è posta in cima ad una scenografica scalinata. La cupola, ultimata nel 1885, è opera dell’arch. S. Girlando. Il tempio si presenta in stile neoclassico a tre navate, con volta a botte sostenuta da 10 grandi archi a tutto sesto, poggiati su svelte colonne cilindriche. L'interno è arricchito di opere di notevole importanza, tra cui la statua di S. Nicola (sec. XVI) e due tele di Salvatore Fiume (1983).
Info: C.so Vittorio Emanuele 214 - telefax 0932-961520
La Chiesa Madre (Santa Maria delle Stelle): Fu costruita verso il secolo XIV, sui resti di un tempio che risaliva al XII secolo. Il terremoto del 1693 provocò gravissimi danni all'interno della chiesa. Solo dopo sei anni di lavori di restauro la chiesa è potuta ritornare all'esercizio. Sorta inizialmente col nome di "S. Maria del Mulino", per la vicinanza ad antichi mulini, alla fine del sec. XV fu abbattuta e ricostruita con cupola. Distrutta dal terremoto del 1693, fu di nuovo resa agibile già nel 1699. Dell’originaria costruzione rimangono i pilastri ed il sesto acuto della navata centrale. La cupola, dai chiari richiami stilistici neogotici, fu ultimata nel 1894 ed il campanile, rimasto incompleto, nel 1936. All’interno, oltre allo splendore delle sculture, degli stucchi e delle opere pittoriche si conservano monumenti sepolcrali di notevole interesse storico-artistico.
Info: via San Biagio, 16 - telefax 0932-961558
La Chiesa Delle Grazie: L'anno della chiesa non si conoscono ma si pensa che e stata realizzata tra il 500 e il 600. La costruzione fu distrutta quasi tutta dal terremoto del 1693, subito dopo ricostruita nel 1774.
Info: C.so San Francesco - telefax 0932-961576
La Chiesa dell'Immacolata: Fu costruita intorno al 1300-1318. La chiesa presenta una sola navata con copertura a capriate scoperte conservando tutti i caratteri del Gotico.
Info: via Degli Studi , 56 - tel. 0932-965131
La Chiesa di San Giuseppe: Nel quartiere omonimo. In origine cappella privata della famiglia Occhipinti. La Chiesa è ad una navata, sette altari e una cripta sotterranea, l'abside è decorata con stucchi del '700. Conserva due tele, "S. Apollonio" e "S. Gaetano da Thiene" e la statua lignea raffigurante la Madonna della Mercede.
Info: C.so Vittorio Emanuele, 272 - tel. 0932-961551
La Chiesa Dei Cappuccini: La costruzione della chiesa risale dal 1614 iniziata dai padri cappuccini. Finita la costruzione, i monaci addossarono sul lato est della chiesa una cappella mortuaria, dove giacciono i corpi imbalsamati di monaci borghesi.
Info: Piazzale Angelo Guastella Canonico
Il Municipio: costruito tra il 1872 ed il 1887, su progetto dell’arch. G. Galeoto, prese il posto dell’ex Chiesa di S. Giuseppe, poggiando le sue fondamenta su antiche terme romane. Il palazzo, importante ed austero, con la sua ampia facciata neoclassica scandita da finestre con timpani curvilinei e triangolari, è arricchito da un ampio portale. L’ingresso, dominato in alto dallo stemma civico, precede l’imponente scalone disegnato dall’arch. Fianchini. Al piano superiore, lungo il corridoio, nell’aula consiliare e nel Gabinetto del Sindaco, arredi in filet fanno da cornice alle bellissime foto della città, ad opere pittoriche e scultoree di artisti di alta levatura nonché a ritratti d’illustri personaggi storici della città.
Palazzo Occhipinti: il palazzo Occhipinti e un edificio costruito alla fine del 700 dall'architetto Rosario Gagliadi famoso nel realizzare delle costruzioni barocche.
Piazza Fonte Diana: per l'antica presenza della fonte, è da sempre al centro della vita comisana. La Fonte è composta da una rotonda in muratura che copre la sorgente, con 13 cannelle che riversano acqua nella sottostante vasca; il soppalco fu aggiunto nell''800 per i concerti della Filarmonica. La statua di Diana è degli anni '30. Da sempre punto d’incontro della vita cittadina, è contraddistinta dalla statua della Dea Diana, divenuta nel tempo simbolo della città. La statua, semisdraiata tra due cani, sovrasta con la sua mole la fonte vera e propria, costituita da 13 cannelle dalle quali sgorgano acque limpidissime. Remmio Fanno, poeta latino, nei suoi versi cantava i prodigi di queste acque che se attinte da fanciulle impure subito si sarebbero intorbidite. Sulla piazza si affacciano il palazzo del Comune (1887), del Banco di Sicilia (1931-32), Iacono (1894), Leopardi Romano (1915), l’ex "Albergo Moderno" (sec. XIX) ed il palazzo Iacono-Ciarcià (sec. XVIII), caratterizzato da un leggero porticato scandito da colonne ioniche.
Piazza delle Erbe: la Piazza, le botteghe e il soprastante "cianu a Matrici" (Sagrato della Chiesa Madre) furono costruiti nel 1932-33, su progetto dell'ing. Terranova, negli stessi anni in cui fu sistemato architettonicamente "cianu a Nunziata" (Sagrato della Chiesa Annunziata). E' uno dei punti più vivaci di Comiso. Di giorno i frequentatori dei circoli sociali, che occupano i locali sotto la Matrice, intavolano pacifiche sfide, a carte e a parole, di sera diventa un punto d'incontro privilegiato per i giovani comisani. Al centro v'è una piccola fontana. Il lato Sud è delimitato da v. P. Giovanni XXIII e da una ringhiera. La piazza rappresenta un armonico equilibrio fra le monumentalità che su di essa si affacciano: la Matrice e la loggia da cui si accede all'ex mercato ittico, con colonne e scalinata. Le arcate, la leggera pendenza della piazza, l'uso di questa pietra che, col tempo, assume riflessi dorati, creano un ambiente-teatro, dove, come scriveva G. Bufalino, si mettono in scena, di continuo, i "miniambi" della vita comisana.
Il Mercato Vecchio: costruito nel 1867 su progetto dell’arch. Fianchini, costituì fino alla meta del ‘900 il mercato cittadino per la vendita del pesce e della carne. L’edificio, caratterizzato da eleganti loggiati esterni ed interni ed abbellito all'interno da una fontana, oggi ospita l'Ufficio Informazioni Turistiche, il Museo di Storia Naturale e la sede della Fondazione "G. Bufalino".
CASTELLO:
Il Castello Aragonese: l'edificio (sito in via S. Biagio), esistente già nel XIII secolo, frutto di continue trasformazioni, è caratterizzato da un lato da un mastio di forma quadrangolare (sec. XVI) e dall'altro da un battistero bizantino di forma ottagonale (sec. III-IV d.C.). La fortezza è dotata di un portale ad arco acuto con battenti chiodati, sovrastato da una loggetta di sapore cinquecentesco, con apertura ad arco sorretto da colonne. Il castello fu sede feudale dei Chiaramonte, dei Cabrera e, dal 1453, fortezza residenziale dei Signori Naselli che nel tempo ne diedero l’attuale conformazione. Un certo mistero si cela in tre blocchi di pietra posti alla sinistra dell’entrata, dove epigrafi in greco, latino ed arabo antico, risultano ancor oggi di difficile interpretazione.